Data di pubblicazione
11.11.2021
Autore
Renate Hämmerle

Papa silenzioso, fatti parlanti

Cosa fece Pio XII per proteggere gli ebrei?

Dominiek Oversteyns mostra la macchina da scrivere di Pio XII

Pio XII è chiamato il papa del silenzio. Ma cosa c'è di vero in questo? Dominiek Oversteyns, membro della Famiglia spirituale “L’Opera” e esperto di Pio XII, porta alla luce dei fatti precisi.

 

Per 25 anni, il diacono Dominiek Oversteyns ha fatto ricerche in archivi su Pio XII. Gli anni della guerra e l'accusa ricorrente di aver fatto troppo poco per proteggere gli ebrei durante gli otto mesi di persecuzione a Roma gettarono un'ombra sul suo pontificato.

"Ora è il momento di portare luce nelle tenebre e far parlare i fatti", è convinto l’esperto. Numerose ricerche sulle fonti hanno portato alla luce dettagli molto interessanti. I numeri parlano da soli:

Degli 8.207 ebrei che vivevano a Roma prima della razzia del 16 ottobre 1943, 1.323 erano in fuga. Il Papa è stato in grado di aiutare la metà di questi rifugiati.

I monasteri romani giocarono un ruolo importante in questo: 500 ebrei poterono nascondersi in 49 monasteri e salvare così la loro vita.

Il giorno della razzia, il Papa riuscì a liberare di nuovo 248 dei 1.290 ebrei arrestati. Nei successivi otto mesi di dura persecuzione, Pio XII riuscì a salvare due terzi dei 9.975 ebrei residenti a Roma.

»"Esaminate ogni parola che è passata sulle mie labbra, scrutate ogni frase scritta, troverete solo richiami alla pace!"«
Pio XII.