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Newman, maestro e testimone

Intervista da Giacomo Gambassi con Sr. Birgit Dechant F.S.O. (in: Avvenire 16 febbraio 2019, p. 16)

John Henry Newman che “da giovane ha sperimentato la tentazione di vivere senza Dio” ha capito che “la coscienza rettamente intesa è il luogo dove possiamo ascoltare il Signore”.  è questa la grande lezione del cardinale inglese che presto sarà santo, secondo Suor Birgit Dechant, segretaria del Centro Internazionale degli Amici di Newman. Nel quartier generale di Roma la religiosa ricorda che il celebro teologo (1801- 1890), caro a numerosi Papi e con un passato da anglicano, “si è rivolto ai padri della Chiesa per rinnovare la Chiesa d’Inghilterra, ha finalmente trovato la pienezza della verità cristiana e la pace nella Chiesa cattolica. Non c’è quindi contrapposizione tra la coscienza e la verità”.
 
Newman ha scommesso sul rapporto fra fede e ragione.
 
E' un tema di fondamentale importanza. Oggi molto sono del parere che chi crede non ragiona, e chi ragione non può credere. Newman ha mostrato, soprattutto nel suo capolavoro Grammatica dell’Assenso, che quasi tutto ciò che pensiamo di sapere con la ragione si fonda in realtà sulla credibilità di esperti (dei medici, degli avvocati, degli scienziati, ecc.). In molte forme del sapere, quindi, c’è un elemento di fiducia in un’altra persona. Nella fede ci fidiamo di Dio, il testimone fedele che non può ingannare. Secondo Newman, occorre formare la ragione e la coscienza di tutti. La Chiesa può compiere la sua missione soltanto se i suoi membri conoscono e vivono la fede e hanno una coscienza ben formata. Il timore di Newman che i cristiani non sufficientemente istruiti scivolino nell’indifferenza o nella superstizione si è purtroppo mostrato vero. Fede e ragione, complementari tra di loro, sono essenziali perché il credente possa giungere alla maturità umana e spirituale.
 
Newman è stato scrittore e poeta. Come dialogare con la cultura contemporanea?
 
Si tratta di una sfida enorme, perché la cultura di ogni epoca deve essere evangelizzata. Newman non ha avuto paura di intervenire nel dibattito pubblico, cercando di far comprendere, con buoni argomenti, la sua posizione. Ha scritto poesie, preghiere, romanzi, sempre con lo scopo di toccare il cuore e di far conoscere il suo pensiero. È stato non solo un grande maestro, ma anzitutto un testimone.
 
Il cardinale inglese ha anticipato numerosi temi del Concilio Vaticano II. Un “profeta”?
 
Senza dubbio. Newman ha promosso una ecclesiologia integrale, ha valorizzato il ruolo insostituibile dei laici, senza mettere in discussione la missione specifica dei successori degli apostoli. Solo insieme possiamo trasmettere il Vangelo alle prossime generazioni. Ciò presuppone una buona educazione a tutti i livelli. Secondo Newman, anche l’educazione deve essere integrale: riguarda la ragione, la virtù e la religione. Infine, Newman si è impegnato con forza per l’unità dei cristiani. Come promotore del cosiddetto Movimento di Oxford, ha cercato di rinnovare la Chiesa d’Inghilterra. E da cattolico non l’ha mai disprezzata. Anzi, diceva che la conversione ha portato a compimento ciò in cui già credeva e che metteva in atto da anglicano.
Camera di John Henry Newman, The College, Littlemore Oxford
Il futuro santo è stato anche accanto ai poveri. Non solo l’impegno intellettuale...
 
Sì, Newman è stato soprattutto un sacerdote, padre spirituale per coloro che gli sono stati affidati. Prima gli studenti dell’Università di Oxford, poi per i fedeli semplici a Littlemore, piccolo villaggio vicino a Oxford, dove ha fatto costruire una chiesa e una scuola, poi come cattolico i fedeli poveri di Birmingham. Ha cercato di venire incontro a tutti, ad esempio attraverso l’insegnamento nella scuola, le visite a casa, più di 20mila lettere da lui scritte.
 
Quale il legame con san Filippo Neri?
 
Poco dopo la sua conversione alla Chiesa cattolica, Newman stava a Roma per prepararsi al sacerdozio. E decise di farsi Oratoriano perché era molto impressionato dalla vita di san Filippo Neri. Gli sembrava che questo santo sapesse come vivere e proclamare il vangelo in un modo adatto al suo tempo. Era anche affascinato dalla vita dell'Oratorio che conosce come "vincolo" solo la regola dell’amore.
 
Come il Centro Internazionale diffonde il suo pensiero?

Siamo un centro guidato da membri della Famiglia spirituale “L’Opera”. La nostra Fondatrice, Julia Verhaeghe, ha trovato in Newman un “fratello spirituale”. Perciò ci impegniamo dal 1975 a far conoscere la sua vita e la sua eredità. Abbiamo raccolto tutti gli scritti di Newman.  Promuoviamo la sua venerazione attraverso Messe e ritiri. Organizziamo convegni accademici. E le suore della nostra Famiglia animano il luogo a Littlemore, dove Newman si è convertito alla Chiesa cattolica.

cappella privata del Cardinale John Henry Newman, Oratorio di Birmingham