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La Benedizione - Parte I

1. La benedizione del Padre celeste

La benedizione è in stretta relazione con la vita. Ogni vita - la vita naturale e la vita della grazia - viene da Dio. La benedizione è il potere divino che crea la vita e che la conserva. Il Catechismo dice: "Benedire è un'azione divina che dà la vita e di cui il Padre è la sorgente" (CCC, 1078). L'Apostolo Paolo lo ha espresso con bellissime parole, scrivendo nella Lettera agli Efesini: "Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetto con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto" (Ef 1,3-4).

La Sacra Scrittura parla del mistero della benedizione divina dalla prima all'ultima pagina. "Dall'inizio alla fine dei tempi, tutta l'opera di Dio è benedizione. Da poema liturgico della prima creazione ai cantici della Gerusalemme celeste, gli autori ispirati annunziano il disegno della salvezza come una immensa benedizione divina" (CCC, 1079).
Tutta la storia della salvezza è un segno di quella meravigliosa benedizione con cui Dio ci ha benedetti già prima della creazione del mondo. "In principio, Dio benedice gli esseri viventi, specialmente l'uomo e la donna. L'alleanza con Noè e con tutti gli esseri animati rinnova questa benedizione di fecondità, nonostante il peccato dell'uomo, a causa del quale il suolo è 'maledetto'. Ma è a partire da Abramo che la benedizione divina penetra la storia degli uomini, che andava verso la morte, per farla ritornare alla vita, alla sua sorgente: grazie alla fede del ‘padre dei credenti' che accoglie la benedizione, è inaugurata la storia della salvezza" (CCC, 1080).
 
La benedizione di Dio si muove, dunque, in due sensi: respinge il potere della morte e delle tenebre, che è entrato nel mondo per mezzo del peccato, e dona all'uomo di nuovo quella vita che lo unisce con l'origine di ogni vita, con la Santissima Trinità.

Poiché Abramo accolse con fede la benedizione di Dio, divenne lui stesso una benedizione: "Diventerai una benedizione... In te si diranno benedette tutte le famiglie della terra" (Gn 12,2.3). Come credenti siamo chiamati a seguire l'esempio di Abramo, poiché "ogni battezzato è chiamato ad essere una ‘benedizione' e a benedire" (CCC, 1669). Anche Madre Giulia, Fondatrice della Famiglia spirituale "L'Opera", esorta: "Dobbiamo essere benedizione. E' la nostra missione. E' tutta la nostra esistenza".
2. La benedizione di Cristo
 
Già nell'Antica Alleanza Dio ha manifestato le sue benedizioni con avvenimenti straordinari: "la nascita di Isacco, l'uscita dall'Egitto, il dono della Terra promessa, l'elezione di Davide, la presenza di Dio nel tempio, l'esilio purificatore e il ritorno del ‘piccolo resto'" (CCC, 1081). Queste benedizioni divine trovano compimento nell'Incarnazione del Figlio di Dio e nell'invio dello Spirito Santo: "il Padre è riconosciuto e adorato come la Sorgente e il Termine di tutte le benedizioni della creazione e della salvezza; nel suo Verbo, incarnato, morto e risorto per noi, egli ci colma delle sue benedizioni, e per suo mezzo effonde nei nostri cuori il Dono che racchiude tutti i doni: lo Spirito Santo" (CCC, 1082).
 
Con la venuta di Gesù Cristo la promessa di benedizione ad Abramo trova il suo adempimento. Perciò Elisabetta acclama la Madre di Gesù con le splendide parole che noi ripetiamo ad ogni "Ave, Maria": "Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo!" (Lc 1,42). Per la sua fede eminente, Dio ha benedetto Maria in modo incomparabile: "Più di ogni altra persona creata, il Padre l'ha ‘benedetta con ogni benedizione spirituale, nei cieli, in Cristo' (Ef 1,3)" (CCC, 492).
Suo Figlio Gesù Cristo reca all'umanità la pienezza della benedizione divina che essa ha respinto e perduto con il peccato. Come già detto, vita e benedizione sono unite strettamente insieme. Quando perciò Cristo dice di se stesso: "Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Gv 10,10), potrebbe anche dire di se stesso: "Sono venuto perché abbiano la benedizione e l'abbiano in abbondanza".
 
Nel Vangelo leggiamo come Gesù benedisse i cinque pani e i due pesci, prima di moltiplicarli in modo miracoloso (cf. Lc 9,14). Conosciamo tutti la scena commovente di Gesù che prende i bambini tra le braccia, impone loro le mani e li benedice (cf. Mc 10,13-16). Lasciando ai suoi discepoli il suo dono più prezioso, il sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, che la Chiesa celebra ogni giorno, ma specialmente la domenica, prese il pane e il vino e, pronunciata la benedizione, lo diede loro, dicendo: Prendete, questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue (cf. Mc 14,22ss).
 
Infine è di grande significato che l'ultimo gesto di Gesù prima dell'Ascensione fu di benedire i suoi discepoli: "Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva si staccò da loro e fu portato verso il cielo. Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia" (Lc 24,50-52).
3. La benedizione nella vita della Chiesa
 
Fedele al "testamento" di Cristo, la Chiesa ha benedetto sin dall'inizio: l'Apostolo Paolo inizia quasi sempre le sue Lettere augurando una benedizione: "Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo" (Rm 1,7; cf. 1 Cor 1,3; 2 Cor 1,2; Gal 1,3; ecc.). Tutti i fedeli sono esortati a benedire: "Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite" (Rm 12,14). "Non rendete male per male, né ingiuria per ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo; poiché a questo siete stati chiamati per avere in eredità la benedizione" (1 Pt 3,9).

Nel corso del tempo furono usate nella Chiesa molte diverse benedizioni, raccolte in un libro liturgico proprio, il "Benedizionale". Ci sono benedizioni nel corso dell'anno liturgico (benedizione delle candele, di San Biagio, ecc.), benedizioni per occasioni particolari (benedizione della madre prima o dopo il parto, benedizione del sacerdote appena ordinato, ecc.), benedizioni nella vita della famiglia e benedizioni nella vita pubblica (benedizione di un'abitazione, di un'auto, ecc.). Con questa grande scelta di benedizioni la Chiesa esprime la sua sollecitudine per il bene dell'uomo, specialmente per la sua salvezza.
 
Anche ogni sacramento è ricco di forme e segni di benedizione. Le benedizioni, annoverate dalla Chiesa tra i sacramentali, sono "segni sacri per mezzo dei quali, con una certa imitazione dei sacramenti, sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vengono ottenuti effetti soprattutto spirituali" (CCC, 1667). Così preparano gli uomini "a ricevere l'effetto principale dei sacramenti e vengono santificate le varie circostanze della vita" (CCC, 1667).
 
La Chiesa conosce molteplici forme di benedizioni: le benedizioni semplici (di persone, di oggetti, di luoghi o di pasti) sono "una lode di Dio e una preghiera per i suoi doni", la Chiesa "impartisce la benedizione invocando il nome di Gesù, e facendo normalmente il santo segno della croce di Cristo" (CCC, 1671).
 
Un tipo particolare di benedizione è costituita dalla consacrazione di persone (benedizione dell'abate o dell'abbadessa di un monastero, consacrazione delle vergini, rito della professione religiosa, ecc.) - da non confondere con l'ordinazione sacramentale - o di certi luoghi od oggetti (dedicazione di una chiesa, benedizione di un altare, delle campane, ecc.). Tali benedizioni "hanno una portata duratura: hanno per effetto di consacrare delle persone a Dio e di riservare oggetti e luoghi all'uso liturgico" (CCC, 1672).
 

Infine la Chiesa parla di esorcismo quando "domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l'influenza del Maligno e sottratto al suo dominio" (CCC, 1673). L'esorcismo è praticato, in una forma semplice, durante la celebrazione del Battesimo, ma anche quando preghiamo con fede di essere protetti dalle insidie del Demonio, o chiediamo l'aiuto del Santo Arcangelo Michele, o ci facciamo il segno di croce in modo consapevole con l'acqua benedetta, ecc. L'esorcismo solenne, chiamato "grande esorcismo", può essere praticato solo da un presbitero e con il permesso del Vescovo.

Quando consideriamo con fede il potere e la ricchezza della benedizione divina nella vita della Chiesa, possiamo capire le parole di Madre Giulia: "La benedizione è una luce più sfolgorante di quella del sole".
La benedizione è una luce più sfolgorante di quella del sole. Madre Julia