Lo Spirito Santo - il Consolatore - Parte II

2. La natura dello Spirito Santo
 
Non possiamo vedere lo Spirito Santo con i nostri occhi e non lo possiamo riconoscere con la nostra ragione. È soltanto attraverso la Rivelazione che sappiamo della sua esistenza. Ciò che la Scrittura ci dischiude su di lui, spesso con immagini e simboli, viene riassunto nella Professione di fede con queste parole: “Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti”.
 
Lo Spirito Santo è quindi “Signore”. Ciò significa: è Dio o, più precisamente, è la terza Persona divina, che “procede dal Padre e dal Figlio”. È il legame, l’abbraccio che unisce il Padre e il Figlio nell’infinito amore della Santissima Trinità. Sì, Dio è uno e trino, è Padre, Figlio e Spirito Santo. È amore eterno, che si dona senza limite. È perfetta santità, che siamo chiamati ad adorare e a glorificare. Come possiamo rivolgerci al Padre e al Figlio, così possiamo pregare anche lo Spirito Santo.
 
E quello Spirito ci “dà la vita”. Ciò vediamo già nella creazione. San Ireneo dice che Dio ha creato tutte le cose, e soprattutto l’uomo, “con le sue proprie mani”, cioè con il Figlio e con lo Spirito Santo (cf. CCC, n. 704). E sebbene l’uomo venne sfigurato dal peccato, Dio non si ritirò da lui, ma cercò di attirarlo di nuovo col suo amore. Scelse il popolo di Israele e rivelò i dieci comandamenti quale via di vita. Mandò profeti che annunziarono la venuta di un Messia, sul quale “si poserà lo spirito del Signore” (Is 11,1) e che darà agli uomini “un cuor nuovo” e “uno spirito nuovo” (Ez 36,26). Queste profezie giunsero a compimento in Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo. Egli è “il Cristo”, cioè l’unto sul quale riposa lo Spirito di Dio e che lo rivela a tutti. Sempre e ovunque lo Spirito di Dio agisce. Ma solo tramite Gesù lo conosciamo, solo tramite Lui lo Spirito ci è donato nella sua pienezza.
Soprattutto nei cosiddetti discorsi d’addio prima della passione, Gesù rivela apertamente lo Spirito Santo e promette la sua venuta: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre” (Gv 14,16). Il nostro primo Consolatore è Gesù stesso, che intercede per noi presso il Padre. L’altro Consolatore è lo Spirito Santo, che rimane con noi per sempre. In mezzo alle difficoltà della vita sperimentiamo spesso la propria debolezza, e la tentazione dello scoraggiamento bussa anche al nostro cuore. Abbiamo bisogno del Consolatore, della sua forza, della sua luce.
 
Pertanto Madre Julia ci disse: “Dobbiamo pregare spesso lo Spirito Santo, dobbiamo rivolgerci a Lui con grande fiducia, per ottenere il suo soccorso, la sua luce, il suo consiglio e la sua assistenza, soprattutto nelle ore di tentazione, di tenebre, delle varie difficoltà che possiamo incontrare nella vita”.
 
Gesù non ha soltanto promesso la venuta dello Spirito, l’ha anche comunicato ai suoi discepoli il giorno della risurrezione come primo dono pasquale, e il giorno di pentecoste ha effuso lo Spirito sulla giovane Chiesa, riunita in preghiera attorno a Maria. Attraverso il Battesimo e la Cresima, tutti abbiamo ricevuto il medesimo Spirito Santo. Questo Spirito è il primo dono di Dio, quello che contiene tutti gli altri. Lo Spirito Santo è il vero riformatore della Chiesa e di ognuno di noi.
 
Scrisse Madre Julia: “La Pentecoste è il compleanno della Chiesa e di tutti i cristiani. Con la venuta dello Spirito Santo, la Chiesa lavata nel sangue di Cristo e risorta con lui è riempita dalla pienezza della vita nuova. Nella Chiesa ognuno di noi è rinato nel Battesimo, è nutrito dalla santa Comunione, è purificato dal sacramento della Penitenza, è confermato dalla santa Cresima”.