Lo Spirito Santo - il Consolatore - Parte III

3. L’agire dello Spirito Santo
 
Come abbiamo detto, lo Spirito Santo è il divin Consolatore che abbiamo bisogno come l’aria per respirare. Poniamoci quindi un’ultima domanda: come agisce lo Spirito Santo, come ci aiuta nella nostra vita?
 
Gesù disse: “Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26). Lo Spirito Santo non annuncia cose nuove, ma ci ricorda il messaggio di Cristo. È un dato di fatto che noi uomini siamo sempre in pericolo di dimenticare Dio e le sue meraviglie – come il popolo di Israele che poco dopo l’esodo dalla schiavitù d’Egitto mormorò contro Dio. Non raramente ci troviamo nella stessa tentazione – quella cioè di essere scontenti, scoraggiati, troppo concentrati su noi stessi. Lo Spirito Santo è la migliore medicina contro questa tentazione. Egli non permette che dimentichiamo Dio e le sue meravigliose opere: quale il dono della redenzione, la presenza reale del Signore nell’Eucaristia, il suo dimorare nel nostro cuore. Sì, lo Spirito ci conduce “alla verità tutta intera” (Gv 16,13). Lo Spirito Santo non ci conduce ad altre religioni, sebbene in esse si trovano, accanto a numerosi errori e mancanze, anche semi di verità e di bontà. Egli ci conduce a Cristo, che è “la via, la verità e la vita” (Gv 16,4). Per questo san Paolo insegna: “Nessuno può dire: ‘Gesù è Signore’ se non sotto l’azione dello Spirito Santo” (1 Cor 12,3). Ecco – il primo frutto dello Spirito Santo: non è puro entusiasmo o estasi, fenomeni che si trovano anche tra i pagani, è invece la confessione: Gesù è Signore, è Figlio di Dio, è Salvatore. Lo Spirito Santo suscita in noi la fede in Gesù, ci fortifica nella sequela del Signore, ci aiuta a fare scelte coraggiose, in conformità con le verità della fede.
Lo Spirito Santo ci spinge poi a pregare. San Paolo scrive nella Lettera ai Romani: “Nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio” (Rm 8,26-27). Oggi la preghiera è quanto mai importante. Senza preghiera la nostra anima si inaridisce, senza preghiera il nostro lavoro non conosce né sosta né fine, senza preghiera la nostra vita perde il suo sapore. Noi tutti abbiamo bisogno di momenti per pregare, per respirare, per riposare al Cuore di Gesù. Ma la preghiera autentica non è facile. Molti uomini hanno difficoltà di parlare con Dio, ad altri manca la costanza e il ritmo regolare, altri ancora pregano piuttosto con le labbra e poco con il cuore. Lo Spirito Santo intercede per noi. Ecco – un secondo frutto dello Spirito: ci aiuta a conservare la gioia di Dio e il gusto della preghiera. Diciamo spesso: Vieni, Santo Spirito, insegnaci ad amare, insegnaci a pregare!
 
Accenniamo ancora ad un terzo frutto dello Spirito Santo: è Lui che unisce gli uomini nel vincolo dell’amore, nell’unica Chiesa di Cristo. A questo riguardo san Paolo scrisse: “Noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito” (1 Cor 12,13). Sin dall’inizio la Chiesa era cattolica ed universale, superava tutti i confini sociali e culturali e univa gli uomini nella confessione del vero Dio. Quest’unità non è opera degli uomini, è dono dello Spirito Santo. Disse Madre Julia: “Nella Chiesa vive e agisce lo Spirito di Dio, Spirito di verità e di amore” (Novena nello spirito di Madre Julia Verhaeghe, 2° giorno). Egli, che è l’Amore, unisce gli uomini nel vero amore. Ciò vale per la Chiesa universale, che viene conservata nell’unità dallo Spirito Santo, e vale anche per le nostre comunità, per le nostre famiglie. Lo Spirito di amore ci spinge a conservare l’unità tra di noi, a realizzare ogni giorno le promesse matrimoniali, sacerdotali o verginali. Ecco, perché è di grande importanza vivere con lo Spirito Santo. È Lui che ci aiuta a mantenere l’unità e ci spinge ad essere costruttori dell’unità fra noi e intorno a noi.
Conclusione

Sarebbe bello ricordare ogni anno il giorno della nostra cresima, al fine di ringraziare Dio per il dono dello Spirito Santo: un dono che ci aiuta a vivere la fede nelle scelte quotidiane, ad essere uomini e donne di preghiera e a conservare l’amore e l’unità tra di noi. Lo Spirito Santo rimane con noi sempre e ci viene dato sempre in modo sempre nuovo soprattutto nell’Eucaristia. Concludiamo pertanto con un’ultima citazione di Madre Julia: “Nella santa Comunione Gesù infonde in noi lo Spirito Santo: lo Spirito di vita, di amore, di forza e di santità. Egli ci trasforma come il giorno di Pentecoste ha trasformato gli apostoli”.