“Riconosci, o cristiano, la tua dignità!”
Vita nella grazia del sacramento del Battesimo
La Chiesa Cattolica riassume il mistero del battesimo con le parole seguenti: “Il battesimo è la porta dei sacramenti, necessario di fatto o almeno nel desiderio per la salvezza, mediante il quale gli uomini vengono liberati dai peccati, sono rigenerati come figli di Dio e, configurati a Cristo con carattere indelebile, vengono incorporati alla Chiesa” (CIC, can. 849).
L’uomo viene al mondo come povero e bisognoso di tutto. Adamo ed Eva, con il loro peccato, hanno perduto, per se stessi e per tutta l’umanità, il dono della grazia, il dono della profonda comunione con Dio. La dottrina della Chiesa definisce questa condizione d’indigenza spirituale con la parola “peccato originale”. Nel sacramento del battesimo siamo stati liberati da questa colpa. Gesù Cristo, “da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2 Cor 8,9). Il battezzando - sia esso un neonato, un bambino o un adulto - riceve il dono della grazia: la ricchezza della vita divina. Se esso è già adulto ed ha già commesso dei peccati, anche questi gli vengono rimessi. Il battesimo ne fa un erede del Regno dei cieli.
Nel sacramento del battesimo abbiamo ricevuto un’impronta indelebile, invisibile agli occhi. Cristo ha conferito alla nostra anima la sua immagine imprimendovi il suo sigillo. Perciò i discepoli di Gesù ricevettero ben presto il nome di cristiani (cfr. At 11,26). Per mezzo del battesimo apparteniamo per sempre a Cristo. Egli ha fatto di noi i suoi fratelli e le sue sorelle. “Il battesimo ci ha dato un altro cognome: cristiano” (Madre Julia). Papa Leone Magno colmo di ammirazione esclama: “Riconosci, o cristiano, la tua dignità!” In quanto battezzati, dobbiamo dar testimonianza a Cristo, onorare il suo nome e fare della nostra vita un riflesso della sua. S. Paolo dice: “Vi esorto dunque io a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto” (Ef 4,1). Il battesimo è un grande dono e allo stesso tempo resta un impegno di tutta la vita.
Chiamati alla santità
Attraverso il battesimo siamo stati accolti nella vita di Dio, ma non perdiamo per questo la debolezza umana, la fragilità e la soggezione alla tentazione, che la dottrina della Chiesa chiama concupiscenza. E’ impegno del battezzato prendere la via della santità. La grazia che deve essere fecondata dalla nostra fervida collaborazione, ce ne rende capaci. Tendere alla santità significa far pervadere tutto il nostro essere, il nostro modo di vivere, di parlare, di agire, di pensare e di giudicare, dalla luce soprannaturale del Signore. Il mondo ha urgente bisogno di testimoni di Cristo, persone che accolgano la grazia della redenzione nella fede e la irradino nella loro vita. Persone redente sono capaci di vedere; sono in grado di riconoscere Dio e la sua verità. Il loro cuore non è di pietra, ma di carne; esse sono capaci di amare e di servire. Con atti di fede, di rinnegamento di sé e di amore, riescono a superare le diverse forme di egocentrismo. Ottengono quindi quella forza interiore dello spirito e della volontà, che li rende capaci di vincere il male e di fare il bene in spirito di discernimento.
- Nel “Catechismo della Chiesa cattolica” c’è un lungo capitolo sul battesimo che possiamo leggere e commentare insieme (CCC, nn. 1213-1284).
- In casa o in chiesa possiamo segnarci con più consapevolezza con l’acqua benedetta. I genitori sono invitati a tracciare spesso il segno di croce sulla fronte dei loro figli, con l’acqua benedetta, in segno di benedizione (la sera prima di andare a letto; prima di un impegno importante, o di mettersi in viaggio ecc.). Se non l’abbiamo già, possiamo procurarci un’acqua-santiera.
- Sarebbe bello trasformare il giorno dell’anniversario del battesimo in una giornata di azione di grazie, commemorandolo consapevolmente insieme con i figli.
- Nelle diverse situazioni di vita, nelle prove o nelle tentazioni, nella gioia e nella pena, siamo esortati a rinnovare le promesse battesimali ripetendo coscientemente: “Rinuncio a Satana” e “Credo in Dio”.